Fiore di CBD in Francia

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I problemi legali di Kanavape

All’inizio di maggio di quest’anno, una causa è stata presentata contro l’azienda di CBD Kanavape e i suoi prodotti. Il problema era che il Kanavape CBD, coltivato nella Repubblica Ceca, usava la pianta intera. Questo è contrario alla legge francese.

Secondo la legge francese, solo le fibre e i semi di canapa possono essere utilizzati per scopi commerciali. Per questo motivo, quando sono comparsi davanti al tribunale penale di Marsiglia, gli imputati hanno ottenuto la sospensione della pena e una multa di 10.000 euro.

Gli imputati hanno fatto appello alla Corte d’appello di Aix-en-Provence. Questo organo giudiziario ha chiesto il parere dei legislatori dell’UE e ha valutato se la legge francese fosse in linea con il diritto dell’UE.

Un comunicato stampa della Corte di giustizia dell’Unione europea afferma:
“Nella sua sentenza odierna, la Corte constata che il diritto dell’Unione, in particolare le disposizioni sulla libera circolazione delle merci, osta ad una legislazione nazionale come quella in questione”.

In altre parole, questi prodotti CBD (contenenti fiori) erano perfettamente legali in Francia come Stato membro dell’UE. Una vittoria storica per l’industria del CBD.

Implicazioni per il resto dell’UE

Questa non è solo una grande vittoria per Kanavape, ma anche per altri rivenditori di CBD e attivisti della cannabis in Europa. Altri paesi dell’UE potrebbero usare questo caso come un precedente per le loro battaglie legali. Come ha dichiarato la Corte di giustizia, la legislazione europea prevale su quella nazionale in questo senso.

La corte ha anche stabilito che il CBD non può essere considerato una “droga”, facendo riferimento a due convenzioni delle Nazioni Unite – la Convenzione sulle sostanze psicotrope e la Convenzione unica sugli stupefacenti.

La Francia deve condurre indagini scientifiche sulla CBD

La Corte di giustizia dell’UE ha respinto le affermazioni secondo cui il CBD è definito come una sostanza stupefacente. Tuttavia, ha detto che se il governo francese insiste nel vietare la sostanza, deve essere condotta un’indagine adeguata. Questa indagine metterebbe in evidenza il pericolo reale della CBD per l’interesse pubblico.

“Il giudice nazionale deve valutare i dati scientifici disponibili per assicurarsi che il presunto rischio reale per la salute pubblica non sembri essere basato su considerazioni puramente ipotetiche.

I risultati di tale indagine potrebbero provare una volta per tutte che il CBD è una sostanza completamente innocua, ma incredibilmente benefica.